Keyword nel nome del dominio: sì o no? Serve davvero a qualcosa?

Pubblicato il: 25 Ottobre 2022
Scritto da: nino

Entriamo subito nel merito del dubbio riportato all'interno del titolo di questo articolo e lo facciamo attraverso le parole dell'esperto John Mueller, il quale, a proposito dell'utilizzo della keyword nel nome del dominio, ha affermato:

“This is a really common question that comes up for the new top-level domains. In short, no. You don’t get a special bonus like that from having a keyword in your top-level domain. Anecdotally you can see that by searching naturally for anything that interests you. I’d venture a guess that the top results don’t have those keywords as a domain ending. Often it’s not even in the URL at all. That’s by design.”

Traducendo queste parole, possiamo evincere che la risposta è un secco no: non esiste nessun vantaggio per la SEO derivante dall'avere una keyword per cui noi vogliamo posizionarci nel dominio; la stessa cosa, inoltre, vale per le estensioni di dominio, come per esempio le più moderne estensioni quali ".agency", ".food", ".milano.it" e così via.

Molti dei miei clienti, specialmente durante il loro primo contatto con me, mi chiedono la necessità di avere un buon nome a dominio per iniziare il loro progetto di posizionamento SEO.

Durante queste consulenze, mi capita spesso che questi stessi clienti rimangano sbigottiti, dopo la mia semplicissima risposta, che conferma semplicemente quello che lo stesso motore di ricerca di Google ci dice e nella quale affermo che questo aspetto non serve a nulla!

In verità, la falsa convinzione che l'utilizzo della keyword nel dominio possa aiutare è condivisa anche da alcuni miei colleghi SEO: con questo articolo, voglio spiegarvi tutto ciò che c'è dietro a questo concetto, in maniera tale da risolvere qualunque vostro dubbio in merito.

Cosa significa avere una keyword nel dominio

Il concetto di parola chiave, che abbiamo già analizzato all'interno di alcuni altri miei articoli, consiste - brevemente - nella parola o nella frase più cercata su Google al momento di una ricerca. Alcuni esempi di parole chiave possono essere: "consulente SEO", "consulente SEO economico", "consulente SEO Torino" e così via.

La parola chiave può essere corta o può essere lunga: solitamente, però, più questa parole è lunga e dettagliata, più l'utente che digita quella parola sa meglio ciò che desidera. Queste long tails keyword, che in italiano sono conosciute come parole chiave a coda lunga, denotano statisticamente un'intenzione di ricerca più mirata all'azione; al contrario, parole più corte, denotano un intento di ricerca informazioni.

Google stesso ci dice che avere una parola chiave nel dominio o nelle estensioni dei domini non dà, e allo stesso tempo non nega, alcun tipo di beneficio; in molte occasioni, però, potrebbe rappresentare uno svantaggio e tra qualche riga vi dirò il mio pensiero in merito.

Parlando della mia personale esperienza, non posso negare di aver operato anche io su domini ex novo per qualche mio cliente, utilizzando la parola chiave principale per la composizione di un dominio. Devo ammettere, inoltre, che questa cosa ha anche portato i suoi frutti (come, per esempio, nel caso di fabbromilano24h o di psicologo-online24). Il fatto davvero importante, però, risiede nel fatto che la gestione SEO, in quei casi, era stata fatta in maniera impeccabile e continuativa per diverso tempo. In ogni caso, però, nell'ultimo anno ho sconsigliato vivamente di utilizzare le parole chiave nel dominio, specialmente se si intende fare un progetto a lungo termine e chi vuole fare SEO vuole proprio ideare un progetto a lungo termine.

E allora perché in prima pagina ci sono spesso siti web che hanno la parola chiave nel dominio? Se ci pensate un attimo, acquistare oggi un nome a dominio ".it" o ".com" con una bella parola chiave e che ha parecchio volume di traffico è alquanto difficile, in quanto le opzioni sono due: è stato acquistato qualche tempo fa, con o senza averci costruito un progetto sopra, oppure è stato semplicemente messo in vendita da qualche sito di aste di domini (a prezzi inferiori anche a qualche euro). In altre parole, i “migliori domini” sembrano essere già tutti occupati già da tempo.

Dal momento che i domini sono paragonabili alle cripto-valute, in termini di unicità, probabilmente quei domini molto gettonati sono online da parecchi anni; di conseguenza, hanno ottenuto una certa autorità per anzianità da parte di Google.

Se volessimo fare una controprova, potremmo osservare le SERP e analizzare la storia, il profilo backlink e i contenuti pubblicati: noteremmo che chi si trova tra i primi risultati fa davvero SEO e si ranka bene per merito e non assolutamente per anzianità.

Poi, certamente, ci sarà sempre un sito come ad esempio "gadgetpercani.it" (esempio inventato) che si posizionerà magari tra le prime posizioni se si cerca la keyword “gadget per cani”, dal momento che risponde bene alla ricerca dell'utente, in quanto effettivamente tratta di gadget per cani. Un caso, però, non rappresenta la legge e, di conseguenza, bisogna analizzare bene tutti i fattori.

Questa è la reale differenza che esiste tra un consulente SEO che vi promette un benefit se inserite la parola chiave o se spendete, per esempio, 7.000€ per un dominio premium e un consulente SEO che, invece, vi dice che, nel caso in cui abbiate 7000€ da spendere, allora è il caso in investirli in contenuti; il dominio lo si può chiamare come si preferisce.

“Allora il dominio lo posso chiamare come voglio?” Dal momento che abbiamo ormai affermato che la keyword nel dominio non porta nessun tipo di beneficio alla SEO, il naming del proprio progetto è sempre uno step abbastanza importante, perché tutto quello che noi stiamo costruendo ci frutterà nel tempo e un cambio di dominio è sempre un'operazione rischiosa.

Ricordiamoci anche che tutti i link esterni, dai social alle referenze e ai backlink, dovranno essere reindirizzati o cambiati se decidiamo di cambiare nome al dominio (e non sempre abbiamo il pieno controllo di ciò che è esterno).

Inoltre, se posso dare un consiglio, il dominio deve essere il più possibile di rappresentazione per il professionista, per l'attività commerciale o professionale, e per questo motivo è necessario che sia coerente con il business.

Trovare il nome giusto non è di certo facile, ma è un passaggio importante per fare branding o per fare personal branding. Insomma, il nome a dominio è da scegliere correttamente e adeguatamente insieme alla seo agency, in quanto è rappresentativo.

Ci sono casi per i quali conviene utilizzare la keyword nel dominio?

Come in tutte le situazioni nelle quali c'è la possibilità di scegliere, la risposta a questa domanda è sicuramente affermativa.

Probabilmente, non avrete benefici per il posizionamento, ma vi sarà possibile far capire all'utente che nel vostro sito web può trovare esattamente quello che stava cercando.

Immaginiamo, ad esempio, i siti web come dottori.it o notai.it (anche questi sono esempi a caso, inventati sul momento): l'utente che vede in SERP (o da altre parti) questo dominio potrebbe essere più incentivato al click perché è sicuro che all'interno di quel dominio molto probabilmente può trovare quello che sta cercando.

Ovviamente, se è è vero che all'interno c'è una risposta pertinente, Google potrebbe anche posizionarlo bene; se, al contrario, il contenuto non è all'altezza, certamente il sito non scalerà le SERP solo perché è costruito su un dominio cosiddetto “premium”.

Il mio consiglio, quindi, è quello di investire sempre nella struttura del sito web e dei contenuti, lasciando perdere chi dice che la keyword nel dominio serve ancora a qualcosa, forte esclusivamente del fatto che in SERP tutti i domini che si posizionano bene hanno la keyword.

Sicuramente questi stessi domini godranno di un buon contenuto, di una certa anzianità nel settore, di un buon profilo link maturato nel tempo, di un settore statico dove nessuno riesce a competere come dovrebbe oppure di tutti questi fattori messi insieme.

Inoltre, consiglio l'utilizzo di una keyword secca nel dominio, specialmente nel caso in cui vogliate fare un progetto di affiliazione, senza curare il brand, in maniera tale da rendervi subito riconoscibili per quello che fate. In questo caso suppongo che più che fare SEO, starete investendo in fonti di traffico a pagamento o nei social.

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